
Il medico potra’ comunque ancora prescrivere sul solito ricettario, rilasciando la ricetta cartacea (quella di colore rosso) e il cittadino potra’ ovviamente continuare a utilizzarla per prelevare i farmaci, ma solo nella regione nelle cui liste e’ iscritto. Le ricette cartacee potranno ancora essere utilizzate in particolari circostanze, come le visite domiciliari.
Il procedimento nei prossimi mesi si diffonderà anche per la prescrizioni di esami e visite specialistiche, visto che la ricetta elettronica sarà accettata anche da cliniche, ambulatori e ospedali. In questa prima fase di avvio, fino a fine 2017, sono però ancora esclusi dal nuovo metodo solo alcuni farmaci come gli stupefacenti, l’ossigeno, le prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale, i farmaci con piano terapeutico Aifa.
La ricetta elettronica, osserva Annarosa Racca, presidente nazionale di Federfarma “costituisce un grande passo avanti, con vantaggi sia per il cittadino sia per lo Stato. Si risparmiano i costi della carta e della stampa delle ricette tradizionali. Si modernizza il sistema di registrazione delle ricette e di controllo della spesa farmaceutica. E adesso, con la circolarita’ nazionale della ricetta elettronica, il cittadino che si muove per ragioni di studio, lavoro o turismo, potra’ prelevare i farmaci in qualsiasi farmacia del territorio nazionale, con il ticket e le esenzioni previste nella regione in cui risiede”.
COME NASCE LA RICETTA DEMATERIALIZZATA
La ricetta dematerializzata (o ricetta elettronica on line) è il risultato finale di un progetto avviato con l’approvazione dell’art. 50 della legge 326/2003 che ha introdotto la ricetta (cartacea) standardizzata, la tessera sanitaria (TS) e l’obbligo di invio dei dati di tutte le ricette da parte prima delle farmacie (2008) e poi dei medici (2011). Un processo che ha coinvolto farmacisti, medici, le rispettive organizzazioni di categoria, ASL, Regioni, Agenzia delle Entrate, INPS, Guardia di Finanza etc., con il coordinamento della Ragioneria Generale dello Stato (RGS) e attraverso il braccio operativo di SOGEI, società di ITC del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).